La Storia
Aldo Ballo e Marirosa Toscani Ballo hanno dato vita, dagli anni ’50 a oggi, allo studio fotografico Ballo, una bottega, un punto di riferimento dei più importanti designers nel periodo più affascinante e vivace del design mondiale, grazie a un’attività incessante che prosegue, anche dopo la morte di Aldo Ballo avvenuta nel 1994, tutt’ora.
Aulenti, Boeri, Vigo, Sottsass, Castiglioni, Rossi, Bellini, Starck: sono solo alcuni dei nomi che hanno scelto lo Studio Ballo per la professionalità, l’intelligenza, l’ironia, l’eleganza, la creatività, e così molte delle loro fotografie sono entrate nell’immaginario collettivo e tutt’oggi pubblicate come immagini di riferimento.
ballo+ballo non è certo riducibile a una semplice mostra fotografica, ma si propone al pubblico come il racconto di un lavoro, di un gruppo, di un laboratorio di idee, una fucina di immagini in tutta la sua complessità. La “ricostruzione” dello studio, da una parte, anche come rievocazione dell’atmosfera di un luogo di lavoro e l’esposizione vera e propria, dall’altra, rendono fruibile un percorso professionale straordinario e fanno di questa esposizione una possibilità, unica e chiara per il pubblico di capire le dinamiche di uno luogo dove non si facevano solo fotografie ma dove si formavano idee e si creavano immagini.
Ci si immerge così nell’imperativo di Aldo Ballo: “Io non faccio foto d’arte, foto “da chiodo”, qui si fa fotografia industriale, si va dentro l’oggetto: interpretare l’oggetto, restituirgli l’anima.”
Oltre alle tante immagini fotografiche (dagli still life ai ritratti) si presenta infatti una, seppur parziale, ricostruzione dello studio fotografico tradizionale e all’avanguardia insieme. A fianco delle immagini troveranno posto, in un allestimento ricco e molteplice: strumenti di lavoro, il modellino dello studio, testimonianze filmate, i tanti progetti dedicati a pubblicazioni e periodici, una selezione di oggetti protagonisti delle immagini ballo+ballo, oltre alle tante declinazioni di un percorso lavorativo così molteplice e affascinante.
Grazie a un allestimento in grande parte sperimentale, studiato da Enrico Baleri e Luigi Baroli, all’ingresso un limbo bianco simulerà un back-stage dello Studio Azzurro e accoglierà il pubblico, che proseguendo nel percorso espositivo potrà, non solo incontrare fotografie ma vedere testimonianze (proiettate in uno speciale spazio agorà), ascoltare la lezione di Aldo Ballo tenuta presso il Politecnico di Milano nel 1994, avere un contatto “quasi” diretto con i grandi protagonisti del design, attraverso dei maxi ritratti stampati su plexiglas, in trasparenza: un ideale dialogo tra grandi designers (Aulenti, Munari, Castiglioni, etc.), il pubblico e i Sette Savi di Fausto Melotti.
Le più di novanta video-testimonianze (tra gli altri: Mario Bellini, Maddalena DePadova, Michele De Lucchi, Serge Libiscensky, Richard Sapper, Oliviero Toscani), proiettate nello spazio agorà, sono state realizzate da Kate Ballo e Sofia Sfriso coordinate da Fabio Cirifino di Studio Azzurro.
Al piano superiore: un’ampia documentazione dei progetti editoriali, grafici, le pubblicazioni di cataloghi e periodici. Oltre a “Casabella” e “Domus”, molte collaborazioni sono state avviate dallo Studio Ballo dalla genesi di diverse testate come: “Ottagono”, “Casa Vogue”, “Abitare”, “Arianna”, altro segno della grande attività dello studio e delle sue tante declinazioni. A testimonianza dell’attività dello Studio Ballo tutt’ora in corso, saranno in mostra anche le ultime creazioni di Marirosa Toscani Ballo, dai ritratti di verdura agli interni di cucina, still life e foto d’insieme.
L’evento è realizzato grazie alla collaborazioni con alcuni designers, con gli archivi storici e con le molte aziende che hanno prodotto, negli anni, gli oggetti fotografati.